Cristo muore in fabbrica:

è solo un altro incidente

“Le immagini sono dentro di noi. Fermarsi a guardare sapendo di potere fuggire è un godibilissimo ballo in maschera. Verranno giorni che non basterà guardare. Allora cercheremo il silenzio altrove. E non basterà neppure ridere. Perché capiremo che sarà già fin troppo sorridere. Un sorriso già riempirà il cuore. Se verrà da un’immagine a noi cara”

di Marco Gobetti | recitazione e direzione Dario Buccino, Ruggero Dondi, Marco Gobetti | luci Christian Zucaro, Simona Gallo | Costumi Federica Sala

Debutto nel 2009 – Compagnia Marco Gobetti con il sostegno del Sistema Teatro Torino e il Patrocinio della Città di Torino e della CGIL

La storia
Cristo si reincarna in un ladro che, tornando dal mare alla guida di un’auto rubata, è vittima di un incidente; soccorso, ruba un’ambulanza e scappa. Vittima di un altro incidente – non riesce a centrare la porta di un casello -, viene estratto dal mezzo in fiamme. Stranamente il corpo non presenta ustioni, ma ha segni di frustate e una ferita nel costato. L’uomo chiede da bere e poi parla: “Adesso che sono tornato, mi reincarnerò in molti altri”. Detto questo, scompare. La notizia si diffonde e centinaia di persone si accalcano in caserme, ospedali e parrocchie, avanzando il sospetto di essere il Cristo. Il Vaticano prende cautamente posizione. La situazione precipita quando si scopre che il corpo di un operaio estratto da una fabbrica in fiamme, oltre che segni di frustate e una ferita nel costato, ha una corona di spine in testa…

Il progetto continua
Del 2013 il radiodramma “Cristo è  morto in fabbrica: solo un altro incidente”, in cui si racconta il prosieguo della storia: il testo è pubblicato nella collana Nuove oralità

La scheda:

cristo muore in fabbrica

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