130 repliche de “Il nome della rosa” – Teatro di riciclo
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LE BASI
Per “teatro di riciclo” si intende l’azione di un attore tesa a evocare una replica precisa o un insieme di repliche trascorse di uno spettacolo cui abbia preso parte o di cui sia stato spettatore: la vicenda e le immagini dello spettacolo rivivono, così, profondamente contaminate dalla narrazione dei meccanismi teatrali e di tutto ciò che è riconducibile al rapporto tra attori, spazi e pubblici incontrati.
Il “riciclo” del teatro già stato non intende essere surrogato del teatro stesso; bensì concentrato rarefatto, essenza che ne sublima la mobile immanenza, la magia: l’”altrove rimanendo”. Travaso di generi, base concreta per l’utopia.
130 repliche de “Il nome della rosa” – TEATRO DI RICICLO ha debuttato in Francia, nell’ambito di teatrosustrada.2018/19 (maggio 2019, a Grenoble, con la collaborazione e l’ospitalità di COMAMICI / Comité Dante Alighieri de Grenoble).
Il “teatro di riciclo” nasce, con una sua prima sessione, durante l’”esodo” di teatrosustrada.2017; prosegue nel 2019 e nel 2020, con la realizzazione a puntate di 130 repliche de “Il nome della rosa” in piazza Gozzano a Torino, seguita dai debutti italiani della versione integrale a Follonica e a Torino; oltre che con La luna, bisogna crederci per forza (da Cesare Pavese) – Teatro di riciclo
LA STORIA
Marco Gobetti evoca, con il suo “teatro di riciclo”, le 130 repliche de “Il nome della rosa“(regia di Leo Muscato, produz. Teatro Stabile di Torino, Teatro Stabile di Genova, Teatro Stabile del Veneto), lo spettacolo cui prese parte e che andò in scena in molti teatri d’Italia nella stagione 2017/18.
Non si tratta di raccontare tutto ciò che in sei mesi di tournée è successo. Non se ne fa insomma un diario.
Cosa evoca dunque, 130 repliche de “Il nome della rosa” – TEATRO DI RICICLO?
Evoca un filo sottile ma dirompente, l’ineffabile prezioso: ciò che mai si sarebbe potuto pensare che potesse accadere in quei sei mesi. Ciò che – tra viaggi in treno, incontri inattesi, pasti rocamboleschi e palchi sempre nuovi – incredibilmente è avvenuto e, davvero, non si dovrebbe dire. Perché va ben oltre la storia nota, la verità comune. La verità – insieme alla costruzione del falso che la mina – è uno dei temi portanti de “Il nome della rosa” di Umberto Eco: era inevitabile che, incarnandone la vicenda per 130 repliche, nascessero verità indicibili.
Una, in particolare. Che porta pesantemente altrove attori e pubblico: che ci precipita in un contemporaneo sconosciuto, dove lo scibile presente contamina misteriosamente quello dell’antica abbazia. E viceversa. Una verità che mai si dovrebbe dire, appunto. Un sacrosanto, chiarissimo scandalo.
SCHEDA TECNICA
Lo spettacolo è realizzabile ovunque, anche con condizioni di luce preesistenti: dalla strada e dalla piazza, sino alla stanza, alla sala, al teatro piccolo o grande.
Utile disporre – in teatro – di un piazzato luci e della possibilità di illuminare anche il pubblico; in caso di necessità, amplificazione audio adatta alla disposizione del luogo (con microfono archetto).
In scena: un attore.
MARCO GOBETTI – Drammaturgo (autore, fra tutti, di “La tragedia della libertà” e “Un carnevale per Sole e Baleno”), attore e regista (fra i suoi spettacoli, “Lo stagno”, “In-ec-cesso – una bomba per cintura”, “Cristo muore in fabbrica: è solo un altro incidente”, “L’anciuvé suta sal”, “Carlo, Ettore, Maria e la Repubblica – Storia d’Italia dal 1945 a oggi”, “Gaddus alla guerra grande”) attivo dagli anni ‘90, coniuga da sempre l’attività di prosa nei teatri a quella su strada.
A partire dal 2000 inventa il Teatro Stabile di Strada®, con cui tenta di contaminare il sistema teatrale, e fonda la Compagnia Marco Gobetti.
Per il teatro ha lavorato, fra tutti, con Leo Muscato in “Io e Matteo” (di Annalisa De Lucia, Teatro Settimo / Scuola Holden, 2000), “Terra dei miracoli” (di L. Muscato, Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”, 2001) “Romeo & Giulietta – Nati sotto contraria stella” (Leart/Elsinor 2005-2008, Enfiteatro 2019), “Come vi piace” e “Il nome della rosa” (Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale – 2016/17 e 2017/18); nel cinema con Giuliano Montaldo (I demoni di San Pietroburgo), in radio con Sergio Ferrentino e Alberto Gozzi.
Per il Teatro Stabile di Strada® riceve nel 2007 dalla Regione Piemonte il “Premio per la Valorizzazione delle Espressioni Artistiche di Strada”. Nel 2015 avvia “teatrosustrada.2015”, cui seguono “teatrosustrada.2016”, “teatrosustrada.2017”, “teatrosustrada.2018/19” e “Gian Renzo Morteo – Fare a pezzi il teatro | Teatrosustrada.2019/20”. Realizza da anni svariati progetti che coniugano rigore artistico e provvisorietà, in funzione di una ricerca metodica di nuovi pubblici e di un teatro applicato alle scienze umane; fra tutti, “Dove sono nato non lo so – Una settimana di lettura accampata tra i filari in occasione del centesimo anniversario della nascita di Cesare Pavese”, “I Santi sulla strada”, “Lezioni recitate”, “Dal Monferrato al mondo passando per l’Etiopia”, “La tragedia della libertà: un progetto per le nostre scuole”, “La vera storia di Hilario Halubras”, “Ex libris juke box”, “Metamorfosi su strada – Lugano, 3 settembre 2011”, “Lezioni recitate”, “Il comico e la vita – Da un saggio del filosofo Carlo Sini nasce una creazione pubblica”, “Il pensiero politico: letture integrali in vetrina – Prima e seconda puntata: La conquista del pane di Pëtr Alekseevic Kropotkin e Compendio del Capitale di Carlo Cafiero”.
LA COMPAGNIA MARCO GOBETTI | www.compagniamarcogobetti.com
Nata nel 2008 per iniziativa di Marco Gobetti, che intese sviluppare e condividere con altri artisti suggestioni, poetica e azione derivanti dal lavoro del decennio precedente, l’Ass. cult. Compagnia Marco Gobetti si caratterizza come luogo di scambio e incontro fra artisti diversi per percorsi ed esperienze: un gruppo eterogeneo, variabile e modulabile a seconda dei progetti intrapresi.
La Compagnia coniuga urgenza, spirito avventuroso e rigore artistico degli attori e mira a suscitare lo stupore del pubblico utilizzando strumenti e atti non canonici ed essenziali. Negli ultimi anni ha sviluppato un’opera tesa a trovare nuove modalità per il racconto orale della storia, che ha dato vita a progetti quali le “Lezioni recitate”, “Raccontare la Repubblica” (comprensivo quest’ultimo di un laboratorio storico-teatrale di creazione pubblica per cittadini e dello spettacolo “Carlo, Ettore, Maria e la Repubblica – Storia d’Italia dal 1945 a oggi”, tratto dal volume Raccontare la Repubblica”); più recente è “Riprendo la storia”, nell’ambito del quale è nato lo spettacolo “Gaddus alla Guerra Grande – monologo per un attore e un mimo” (tratto da “Diario di guerra e di prigionia” di C.E. Gadda) e si sono realizzate quattro nuove Lezioni Recitate.
Fra gli altri spettacoli: “Amore assalì il bestiame”, “Il pasto”, “Voglio un pappagallo – Matthew Smith: il p(r)ezzo della vita di un uomo”, “In-Ec-Cesso – Una bomba per cintura”, “La memoria non è mai cimitero – I meccanismi della Shoah nella storia dell’uomo”, “Cristo muore in fabbrica: è solo un altro incidente”, “L’anciové sota sal”, “Bestiame etimologico”, “1863-1992 | Di Giovanni in oltre – Storia d’Italia e di persone da Giovanni Corrao a Giovanni Falcone”, “La tragedia della libertà”, “Un carnevale per Sole e Baleno” (premio NdN 2014), “Lo stagno”, “Tempesta 1944-45 – Nino racconta la Resistenza di Mario Costa”.
Fra i progetti: “I Santi sulla strada”, “Dove sono nato non lo so – Una settimana di lettura accampata tra i filari in occasione del centesimo anniversario della nascita di Cesare Pavese”, “La vera storia di Hilario Halubras”, “Metamorfosi su strada – Lugano, 3 settembre 2011”, “Lezioni recitate”, “Il comico e la vita – Da un saggio del filosofo Carlo Sini nasce una creazione pubblica”, “Il pensiero politico: letture integrali in vetrina – Prima e seconda puntata: La conquista del pane di Pëtr Alekseevič Kropotkin e Compendio del Capitale di Carlo Cafiero”; “Teatro Stabile di Strada®”, “Azionate Empatie Urbane®”, “Nuove oralità”, “La Tragedia della Libertà – laboratorio di creazione pubblica per studenti delle scuole superiori”, “Dal Monferrato al mondo passando per l’Etiopia”, “Festa dell’umanità”, “Teatrosustrada.2015”, “Teatrosustrada.2016”, “Teatrosustrada.2017”, “Teatrosustrada.2018/19”, “Gian Renzo Morteo – Fare a pezzi il teatro | Teatrosustrada.2019/20”.