Verranno giorni che non basterà guardare

Laboratorio per attori di creazione pubblica

“Sono convinto che contino le azioni. E che solo se un’azione nasce da un’urgenza può sortire un effetto. Che preparare un’azione non significa prevedere ciò che faremo, bensì abbandonarsi a ciò che ci accadrà, per tentare di fare accadere qualcosa. Che ci si può allenare all’abbandono. Che occorre avere il coraggio di confondersi, di sperimentare avventura. Che un teatro possibile è quello di cittadini fra cittadini. Che proprio la creazione deve nutrirsi di provvisorietà. Gli artisti si possono fare artigiani di incontri. L’incontro è tanto più vero quanto più la sua provvisorietà è condivisa con il pubblico: si può provare a fare un teatro che nasca proprio dagli incontri, anziché pretendersi compiuto per affrontare incontri. Si può sperimentare un teatro che abbia il coraggio di mostrarsi brutto, perché sta tentando di avvenire. Si può, non si deve. La certezza di essere nel giusto è la nemica peggiore dell’avventura. Un teatro fatto con i gesti e con le parole incerte di chi abita uno spazio a lui nuovo, ma non trovandosi da solo ha bisogno di cercare mezzi utili a comunicare. Un teatro che ha come primo scopo quello di cercare un pubblico per tentare di accadere, divenendo”.

a cura di Marco Gobetti

Lo stage per attori di creazione pubblica “Verranno giorni che non basterà guardare” avviene sia in luogo chiuso (teatro o qualunque spazio con dimensioni di almeno m 6 x 6 utilizzabili) sia all’aperto, andando a toccare piazze, vie o altri luoghi pubblici della città o del paese in cui avviene. I partecipanti agiscono dunque, in parte in uno spazio a loro dedicato e, in parte, direttamente di fronte al pubblico estemporaneo degli spazi cittadini, che vengono così a fruire e ad essere “abitati” da questo
laboratorio. Attraverso la valorizzazione dell’avventura e della provvisorietà, si sperimenta un teatro che ha come primo scopo quello di cercare un pubblico per tentare di accadere, divenendo. Dunque si offre pure ai cittadini una spettacolarità inconsueta, quella fatta da persone che accettano il rischio di fallire creando pubblicamente.

La scheda

 

 

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