La legge

Sul rapporto fra politica e giustizia

“AVVOCATO – Il tuo problema è che sei triste. Ma non lo sei diventato. Lo sei. Lo sei sempre stato. La paralisi è una conseguenza. Chi è triste si ammala pensando di guarire. Dalla tristezza intendo.
GIUDICE – E uno scemo parla pensando di essere muto: vedo che leggere ti stimola a pensare.
AVVOCATO – Tu sei diventato paralitico a furia di essere triste.
GIUDICE – Alla faccia dell’omeopatìa… Sei avanti, tu: un luminare della scienza futura.
AVVOCATO – Credi che io lo difenda per i soldi? In realtà è un uomo di valore.
GIUDICE – Non mi interessa. La legge non giudica il valore di un uomo, ma le sue azioni. E poi dove sta il valore? Chi sei tu per dirlo, che è di valore? Tu lo devi fare per i soldi: parti di lì, ascoltami. Altrimenti ti confondi. Sei come allora. Pure tu non sei cambiato di una virgola”. 

di Marco Gobetti | diretto e interpretato da Giulio Baraldi, Marco Gobetti | spazio sceno/grafico Carlo Cantono

Prime prove pubbliche: 2014, Garage Vian – Torino

Un giudice e un avvocato, ex compagni di scuola, si ritrovano dopo molti anni; l’occasione è data da un processo, nel quale uno giudica e l’altro difende un imprenditore edile cinquantenne, pure importante uomo politico, sul quale gravano vari capi d’accusa.

L’evocazione della vicenda si snoda in quattro tempi, corrispondenti a rispettivi incontri fra loro: il primo avviene il 21 settembre, quando l’avvocato, arrivato da Roma da pochi giorni, va a trovare il giudice a casa sua; questi, costretto da dieci anni su una sedia a rotelle, vive e lavora nella città del nord Italia in cui il processo sta per iniziare.

I successivi incontri fra i due, a processo ormai in corso, avvengono il 21 dicembre, nel corridoio del tribunale; il 21 marzo su una panchina di un parco cittadino e il 21 giugno, in una chiesa.

Quattro tempi, nei quali ben presto alla rievocazione del passato si sostituisce una girandola di sospetti, minacce e reciproche rivelazioni, che innesca una lotta senza esclusione di colpi. Quello che poteva essere un incontro fra due vecchi amici, diventerà uno spietato gioco al massacro, che attraverserà e mescolerà questioni private e responsabilità pubbliche.

Con ‘La legge’ si intende affrontare il tema del rapporto fra politica e giustizia analizzandone e sviscerandone la specularità con delusioni, speranze, ferite e conflitti ben più ampi, profondamente radicati nella società contemporanea.

baraldi

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