Spettacoli

Voglio un pappagallo – Matthew Smith: il p(r)ezzo della vita di un uomo (2006)
Una rocambolesca corsa fra tinte gialle rosa e noir, una tragicomica lotta contro ogni tempo e ogni spazio: Matthew Smith conoscerà se stesso solo alla fine, quando diventerà emblema e rivelazione di un esecrabile anonimato del dolore.

IN-EC-ESSO – Una bomba per cintura (2007)
Un operaio il pomeriggio di un venerdì d’estate non uscì dalla fabbrica e si rintanò nel cesso. Lì trascorse il fine settimana, scrivendo per due giorni e tre notti su un computer palmare e facendo precise richieste: se queste non fossero state accettate entro le ore 6 del lunedì successivo, l’operaio si sarebbe fatto esplodere con il cesso, i muri e le macchine della fabbrica. Questo è un fatto realmente accaduto, ma nessuno lo sa e nessuno lo saprà mai. Perché nessuno è autorizzato a crederci.

Lo stagno (2008 – riallestimento – Patrocinio della Città di Torino)
Un uomo e una donna. / Lui veste una divisa militare e ha un paio di scarponi ai piedi, lei ha i piedi scalzi e indossa un vestito a fiori. / Lui è tornato da una guerra. Lei no. / Lei vuole festeggiare il suo ritorno. Lui non vuole. / Lei vuole che lui ricordi di quando si volevano bene e di suo nonno e delle storie che raccontava e di tante altre cose, ma lui non vorrebbe: forse ricorderà. Lui tiene tanto ai suoi scarponi. / Lei vuole che lui riveda i propri genitori, lui non vorrebbe: forse li rivedrà. Lui tiene tanto ai suoi scarponi. / Lei canta e vuole che lui canti, lui non vorrebbe: forse canterà. Lui tiene tanto ai suoi scarponi. / Lei vuole che lui si tolga la divisa, lui non vorrebbe: forse la toglierà. Lui tiene tanto ai suoi scarponi. / Lei vuole che lui si tolga gli scarponi. / E glielo chiede tante volte. / Lui non vuole. E nega tante volte. / Lei insiste tante volte. Lui le chiede un bacio in cambio, tante volte. / E lei glielo nega, tante volte. / Ma che cosa c’è negli scarponi?


La memoria non è mai cimitero – I meccanismi della Shoah nella storia dell’uomo (2008)
Unattore e un musicista impegnati nell’analisi della Shoah del secolo scorso e delle shoah in atto o incombenti ai giorni nostri, alla luce delle infinite violenze mortali (di massa e non solo) che si sono ripetute nel corso della Storia.
Una sorta di spettacolo-concerto, volto a suscitare un interesse partecipe e stupito. Dalla fiaba occidentale più antica, alla strage dei Melii da parte degli Ateniesi, agli eccidi degli Indios testimoniati da Bartolomé de Las Casas, ai pensieri scritti da Hitler e spaventosamente analoghi a tanta comunicazione contemporanea; oltre che alle azioni compiute da Hitler e tremendamente simili a tante vicende contemporanee: ad unire il tutto una drammaturgia originale fatta di racconti, versi in libertà, musica, canto e di un’urgenza continuamente altalenante fra comprensione e comunicazione.

Cristo muore in fabbrica: è solo un altro incidente (2009 – con il sostegno del Sistema Teatro Torino e il Patrocinio della Città di Torino e della CGIL)
Cristo si reincarna in un ladro che, tornando dal mare alla guida di un’auto rubata, è vittima di un incidente; soccorso, ruba un’ambulanza e scappa. Vittimadiun altro incidente – non riesce a centrare la porta di un casello -, viene estratto dal mezzo in fiamme. Stranamente il corpo non presenta ustioni, ma ha segni di frustate e una ferita nel costato. L’uomo chiede da bere e poi parla: “Adesso che sono tornato, mi reincarnerò in molti altri”. Detto questo, scompare. La notizia si diffonde e centinaia di persone si accalcano in caserme, ospedali e parrocchie, avanzando il sospetto di essere il Cristo. Il Vaticano prende cautamente posizione. La situazione precipita quando si scopre che il corpo di un operaio estratto da una fabbrica in fiamme, oltre che segni di frustate e una ferita nel costato, ha una corona di spine in testa…

L’ANCIOVÉ SOTA SAL (2011 – prodotto con il sostegno di Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare)
Un uomo sogna una notte di essere un venditore di acciughe che finisce sotto sale fra le sue stesse acciughe, dentro al barile che le contiene. Questo è un sogno che lascerà il suo segno nella vita dell’uomo e in quella delle persone che incontrerà:
“A val nen tant ël seugn: / col seugn a l’é la spluva ch’a ‘nvisca ‘l feau. / A val còsa ch’a l’é capitàie dòp”
(Non vale tanto il sogno: / quel sogno è la scintilla che accende il fuoco. / Vale ciò che è capitato dopo)
Nell’”Anciové sota sal” si sperimenta un uso poetico e contemporaneo del dialetto piemontese, in un allestimento fondato sulla coesione fra componente attoriale, visiva e musicale. Lo spettacolo ha tre brevi intermezzi in italiano: una sorta di prologo in itinere che ogni volta riassume ciò che è avvenuto e anticipa ciò che avverrà, pure per facilitare la comprensione a chi non conoscesse il dialetto.

LA METAMORFOSI DI KAFKA – Lettura integrale in concerto (2011 – in collaborazione con Realtà Debora Mancini)
La paradossale e pure incredibilmente verosimile vicenda di Gregor Samsa, viene divisa in quattro parti: due attori e due attrici si avvicendano per leggere in quattro tempi “La metamorfosi” di Franz Kafka. Ogni parte del racconto vive di uno stile e di una lettura interpretativa differente, in quanto affidata ad artisti fra loro eterogenei per esperienza e formazione; l’esecuzione dal vivo di un musicista polistrumentista si interseca, al terna ed accompagna. Una girandola di sensibilità alla prova per sublimare in azione drammatica la commovente tragedia di un protagonista indimenticabile, che è fra le più alte incarnazioni della sensibilità moderna e contemporanea.

Bestiame etimologico (2012 – co-produzione con l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare)
Bestiame etimologico si pone nella prospettiva di proiettarsi a ritroso nel tempo, per rintracciare il valore della parola quale atto di creazione.
A prendere corpo è una cosmogonia che nasce dalle parole, appunto, che si inanellano in forma di favola, segnando il destino dell’umanità. Una cosmogonia visionaria e imprevedibile, di disarmante semplicità quanto stupefacente.

1863-1992 | DI GIOVANNI IN OLTRE – Storia d’Italia e di persone da Giovanni Corrao a Giovanni Falcone(2012)
L’incredibile storia di un uomo dell’Ottocento che si trasforma in un uccellino, per diventare un uomo del Novecento e oltre.
La violenza usata con disinvoltura dai poteri forti dello Stato – quegli stessi che dovrebbero essere garanti di giustizia – segna il processo che porta all’unificazione formale dell’Italia, dando luogo a una inquietante deriva verso un sistema viziato e pericoloso: un’oligarchia che, sotto la maschera di un’apparente legalità, infetta tuttora i poteri dello Stato e agisce manipolando il diritto, per perseguire interessi di parte e per ridurre intere masse di cittadini all’ignavia culturale e politica.